BENVENUTI NEL MIO BLOG!! Qui ho raccolto alcune mie opinioni e impressioni su libri che ho letto e che sto leggendo. Buona lettura.

LE STRADE DEL MALE

Titolo: Le strade del male  -  The devil all the time
Autore:  Donald Ray Pollock  (USA)
Anno: 2011
Ediz. Elliot Edizioni 
Comprato alla Fnac di Firenze a € 16,50 

La mia opinione:
Dopo aver letto il meraviglioso "Knockemstiff" non potevo non leggere "Le strade del male": con questo romanzo Pollock è decisamente entrato nella sfera dei miei scrittori preferiti.
Protagonista del romanzo è Arvin, un bel ragazzo di cui conosciamo prima i genitori e in particolar modo il padre Willard, soldato semplice di ritorno dalla Seconda Guerra Mondiale in Giappone dove ha vissuto esperienze che lo hanno devastato e che lo seguiranno per il resto della vita. Dopo la morte dei genitori (la morte della madre e la conseguente follia del padre è uno dei capitoli più tristi che io abbia mai letto), Arvin va a vivere con la nonna, trasferendosi così da Knockemstiff a Coal Creek, Ohio. Da quel momento la sua vita inizia ad intrecciarsi con quella di altri personaggi del romanzo: presso la nonna, per esempio, vive una ragazza bruttina di nome Lenora, con un passato tragico e un futuro drammatico: Lenora è infatti la figlia di una donna che avrebbe dovuto sposare il padre di Arvin ma che si è lasciata sedurre da un predicatore visionario e ciarlatano in cerca di fortuna con il cugino, un uomo meschino su una sedia a rotelle che sembra quasi il diavolo in persona per la sua cattiveria. Seguiamo le vite di Arvin e Lenora mentre crescono, vanno a scuola e a lavoro, si avvicinano e si allontanano finché un nuovo personaggio, un altro predicatore (un vero bastardo), entra nella comunità di Coal Creek e nella vita di Lenora, distruggendola irrimediabilmente.
Parallelamente leggiamo la storia di Sandy e Carl: una coppia sposata di uno squallore unico, hanno subìto un grosso trauma durante una vacanza in California e dopo quell'evento vivono solo per una ragione: le vacanze estive in giro per l'America, durante le quali caricano gli autostoppisti (il tutto si svolge negli anni '70, quando gli autostoppisti erano tantissimi) per poi torturarli e ucciderli, fotografandoli per conservarne il ricordo.
Soltanto nell'ultimo capitolo si svelano tutti gli intrecci e quelle che erano storie separate e parallele convergono in un finale triste e sorprendente che, nonostante il pessimismo e lo squallore che regnano nel resto del romanzo, a me ha dato un senso di libertà e di speranza (anche se molto travagliate).
Le ambientazioni sono le stesse della prima raccolta di racconti di Pollock, quindi vediamo i personaggi delle vicende principali muoversi tra gli stessi luoghi e le stesse persone di "Knockemstiff". La bellezza di questo romanzo è, per me, fuori discussione e leggere la biografia dello scrittore mi ha affascinata ancora di più: un vero talento naturale. Ciò che rende speciali i libri di Pollock sono a mio avviso i personaggi, per lo più bifolchi e ignoranti, insensibili e ipocriti, reietti e senza speranza; è proprio questo che ti fa affezionare a personaggi come Lenora, Arvin e la nonna: la loro umanità si scontra con tutti gli altri abitanti di queste terre desolatete, il loro animo puro e sincero deve lottare contro la mediocrità degli altri, non sempre riuscendo ad uscirne vincitore.
Per concludere direi che si tratta di un romanzo bellissimo che consiglio caldamente: la drammaticità ti si attacca alle viscere, la sensazione è quella di non avere scampo dalla malvagità delle persone e dallo squallore dei luoghi; la felicità sembra quasi un'illusione e un miraggio, e per molti personaggi ha la stessa durata di una sbronza; sembra che nonostante le chiese, le preghiere e le buone intenzioni, Dio e la speranza si siano scordati di Coal Creek e di Knockemstiff, Ohio.

Frase memorabile:
"Non sapeva cosa fosse peggio, se quando beveva o quando pregava. Per quanto riuscisse a ricordare, suo padre combatteva il Diavolo da sempre"


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